Essenzialmente lo scafo, nella sua struttura più intima, particolarmente nelle unità in vetroresina, non può essere analizzato direttamente. Il perito può valutare, mediante il test di percussione o, a richiesta, con gli ultrasuoni, la presenza di delaminazione (distacco dei diversi strati di fibra di vetro), nonché le condizioni esteriori del gel-coat – per questa operazione è necessaria l’asportazione di alcune parti di pittura antivegetativa e di primer, che dovranno essere rispristinate prima del varo.
È possibile valutare con un apposito strumento il grado di umidità assorbito dalla carena, ma solo se la barca è in secco da almeno tre-sette giorni. Ancora, resteranno invisibili l’interno dei serbatoi e ciò che vi è dietro o sotto, l’interno del motore e della trasmissione. Il perito può richiedere al proprietario dell’imbarcazione di smontare alcuni pannelli, o paglioli, ma per il resto ci affidiamo alla nostra esperienza e capacità di interpretare i segnali che le barche sono in grado di trasmettere.
Gli spessori dello scafo possono essere misurati con appositi strumenti ad ultrasuoni. Negli scafi in vetroresina, sempre mediante ultrasuoni è possibile inoltre individuare difetti interni alla struttura dello scafo.