Il rimessaggio invernale rappresenta un momento fondamentale per la manutenzione e la conservazione di ogni imbarcazione. Al termine della stagione estiva, il mare lascia inevitabilmente tracce: salsedine, umidità, micro-incrostazioni e stress meccanici che, se non trattati correttamente, possono compromettere la struttura e le prestazioni della barca.
Molti armatori sottovalutano questa fase, pensando che un semplice lavaggio e la copertura con un telo siano sufficienti. In realtà, il rimessaggio corretto è un insieme di operazioni tecniche e preventive che garantiscono non solo la durata dei materiali, ma anche la sicurezza per la stagione successiva.
I rischi di un rimessaggio non eseguito a regola d’arte
Lasciare la barca senza una manutenzione adeguata può avere conseguenze gravi. La salsedine, ad esempio, è un agente corrosivo molto aggressivo che danneggia metalli, impianti elettrici e componenti meccaniche. L’acqua stagnante può infiltrarsi in zone sensibili, causando muffe, ossidazioni e deterioramento dei materiali.
Anche gli impianti idrici e i motori, se non svuotati e protetti, rischiano danni dovuti al gelo o alla formazione di condensa. Il rimessaggio invernale non serve solo a “fermare” la barca, ma a preservarla attivamente, mantenendo intatta la sua efficienza e prevenendo costosi interventi di riparazione in primavera.
Pulizia e controllo strutturale: il primo passo del rimessaggio
Il primo passo per un corretto rimessaggio è una pulizia approfondita della barca, sia all’interno che all’esterno. Lo scafo va lavato accuratamente con detergenti specifici per rimuovere salsedine e alghe, prestando particolare attenzione alle zone di contatto con l’acqua e alle appendici come eliche, flaps e prese a mare.
Una volta pulita, è fondamentale eseguire una verifica strutturale. Attraverso un’ispezione visiva e, se necessario, prove non distruttive come ultrasuoni o termografia, si possono individuare eventuali microfessure o delaminazioni nei compositi, segno di stress accumulato durante la stagione.
Intervenire in questa fase è molto più semplice e meno costoso rispetto a farlo a primavera, quando la barca è già pronta alla navigazione.
Impianti, motore e componenti: la parte tecnica del rimessaggio
Uno degli aspetti più delicati del rimessaggio è la manutenzione dei sistemi meccanici ed elettrici. Il motore deve essere lavato con acqua dolce, lubrificato e protetto con specifici prodotti anticorrosione. È consigliabile sostituire olio, filtri e liquidi prima del periodo di fermo, per evitare depositi e ossidazioni interne.
Anche i serbatoi del carburante vanno controllati e, se necessario, riempiti parzialmente con additivi stabilizzanti. Gli impianti idrici devono essere svuotati, e i tubi asciugati per prevenire danni da gelo.
L’impianto elettrico, invece, va disconnesso e isolato, rimuovendo le batterie e conservandole in un luogo asciutto e temperato.
Copertura e stivaggio: protezione contro gli agenti esterni
Una volta completata la manutenzione, la barca deve essere protetta dagli agenti atmosferici. È importante scegliere una copertura traspirante, che eviti la formazione di condensa all’interno e permetta una corretta ventilazione.
In caso di rimessaggio a terra, la barca va posizionata su supporti stabili e sicuri, con una leggera inclinazione per favorire il deflusso dell’acqua piovana. Gli interni devono essere arieggiati, e i tessuti riposti in ambienti asciutti. Per chi decide di lasciare la barca in acqua, è fondamentale monitorare regolarmente le condizioni di ormeggio e assicurarsi che le pompe di sentina siano funzionanti.


