Quando si acquista una barca usata proveniente dall’estero o si è in possesso di un’imbarcazione che necessita di un aggiornamento burocratico, una delle operazioni fondamentali è la reimmatricolazione della barca. Questo processo è essenziale per garantire che l’imbarcazione sia conforme alle normative italiane e che possa circolare legalmente nelle acque italiane. Ma cosa comporta esattamente la reimmatricolazione di una barca in Italia?
In questo articolo, esploreremo le procedure e i tempi necessari per completare questo processo in modo corretto e senza intoppi.
Cosa significa reimmatricolare una barca in Italia
La reimmatricolazione di una barca è il processo attraverso il quale un’imbarcazione già immatricolata in un altro paese viene registrata ufficialmente in Italia, ottenendo così una nuova immatricolazione italiana. Questo è un passaggio obbligatorio quando una barca cambia bandiera, ovvero quando un’imbarcazione registrata sotto un’altra nazione deve essere utilizzata nelle acque italiane. Il procedimento di reimmatricolazione garantisce che l’imbarcazione soddisfi tutte le normative italiane in termini di sicurezza, certificazioni e imposte.
In Italia, la registrazione delle imbarcazioni avviene tramite lo Sportello Telematico del Diportista (STED). La reimmatricolazione è essenziale per evitare sanzioni e per poter utilizzare l’imbarcazione in modo legale. Si tratta di un’operazione che richiede una certa attenzione e che, se gestita correttamente, può semplificare la gestione futura della barca.
Le principali procedure per reimmatricolare una barca in Italia
La reimmatricolazione di una barca in Italia segue una serie di procedimenti burocratici che devono essere rispettati per ottenere la registrazione ufficiale.
Per reimmatricolare una barca, è necessario fornire una serie di documenti che attestano la provenienza e la regolarità dell’imbarcazione. I principali documenti richiesti sono:
- Titolo di proprietà della barca: questo documento attesta che sei il legittimo proprietario dell’imbarcazione;
- Dichiarazione di Costruzione o Importazione (DCI): Questo documento viene rilasciato da Confindustria Nautica (ex UCINA).
- Certificato di Sicurezza: se l’imbarcazione ha meno di 8 anni, viene rilasciato d’ufficio, con scadenza all’ottavo anno dopo la costruzione, altrimenti è richiesta una visita da parte di un perito nautico abilitato da un Organismo Notificato, quale ad esempio Quality & Security o RINA, che deve essere eseguita sia con barca in secca che in acqua.
- Documentazione tecnica: dovranno essere consegnati allo STED i documenti tecnici dell’imbarcazione: Dichiarazione di Conformità, Certificato CE del Tipo e Dichiarazioni di Potenza dei Motori per imbarcazioni con marcatura CE, altrimenti un certificato di omologazione (se esistente) e la dichiarazione di potenza dei motori per barche introdotto sul mercato Europeo prima del 16/06/1998.
Una parte fondamentale della reimmatricolazione è la verifica tecnica dell’imbarcazione. La barca dovrà essere sottoposta a un controllo da parte di un perito nautico che ne accerterà lo stato di salute e la conformità alle normative italiane. Questa ispezione tecnica è importante per verificare che l’imbarcazione sia in buone condizioni, senza difetti strutturali o di sicurezza che potrebbero comprometterne l’uso.
Il perito nautico eseguirà un’ispezione visiva delle principali componenti: scafo, eliche e timoni, motore, impianto combustibile ed elettrico, attrezzature per ancoraggio e ormeggio, sia con barca in acqua che in secca. Solo dopo aver verificato la conformità dell’imbarcazione, potrà essere rilasciato il certificato di sicurezza.
Prima della reimmatricolazione, dovrai anche provvedere al pagamento delle tasse di registro previste dalla legislazione italiana. L’imposta di registro ha un costo di :
- Fino ai 12 m di lunghezza fuori tutto: € 607,00
- da 12,01 m ai 18,00 m di lunghezza fuori tutto: € 809,00
- dai 18,01 m a 24,00 m di lunghezza fuori tutto: € 1.011,00
- dai 24,01 m di lunghezza fuori tutto, l’imbarcazione rientra nella categoria delle navi da diporto e viene assoggettata a una tassazione fissa di € 5.055,00
Il pagamento di queste tasse è obbligatorio per poter completare la procedura di reimmatricolazione e registrare il titolo di proprietà italiano.
Una volta completata la parte burocratica e tecnica, l’imbarcazione sarà ufficialmente registrata nell’Archivio Telematico Centrale della Nautica (ATCN). Questo passaggio ufficializza la barca come parte del sistema di registrazione italiano, dandole diritto a navigare nelle acque italiane e di tutto il mondo battendo Bandiera Italiana.
In questa fase verrà rilasciato il numero di immatricolazione italiano, che dovrà essere esposto sull’imbarcazione al mascone di dritta e al giardinetto di sinistra, insieme a tutte le altre informazioni legali e tecniche richieste.
Tempi di reimmatricolazione: quanto tempo occorre
I tempi di reimmatricolazione possono variare in base alla complessità del processo e alla completezza della documentazione fornita. In generale, il processo di reimmatricolazione di una barca può richiedere da un minimo di due settimane fino a un mese, a seconda delle circostanze specifiche e delle verifiche necessarie. I tempi di attesa possono essere più lunghi se ci sono problematiche con i documenti o se la barca richiede una perizia più approfondita.
L’importante è prepararsi bene, avere tutta la documentazione in ordine e affidarsi a un perito nautico esperto per velocizzare le fasi burocratiche e tecniche.