I colori dei cavi elettrici a bordo
Ci sono centinaia di metri di cavi elettrici a bordo di un’imbarcazione da diporto: cavi per la corrente continua e per la corrente alternata, per le pompe e per i fanali, cavi di terra e di massa. E questi cavi sono tutti colorati, e questi colori no sono scelti a caso, ma rispondono ad un ben preciso (o quasi) sistema di codifica.
Le norme che regolano questa codifica sono, per l’Unione Europea, le norme armonizzate EN ISO, ed in particolare la EN ISO 10133 per gli impianti a corrente continua e la EN ISO 13297 per la corrente alternata. Innanzitutto precisiamo, per chi non lo sapesse, che gli standard ISO non sono obbligatori: sono suggeriti dalla direttiva comunitaria, ma un costruttore ne può utilizzare anche altri, se ritiene che assolvano meglio allo scopo. Tra questi altri ci sono, ad esempio, gli standard dell’organizzazione americana ABYC, American Boat & Yacht Council, che sono decisamente più completi e dettagliati della nostra approssimativa linea guida europea.
Questo vuol dire che, nell’impianto elettrico di una barca, un colore può indicare diverse applicazioni a seconda della normativa di riferimento. Per fortuna gli standard europei sono stati pesantemente ispirati da quelli americani, e quindi non ci sono differenze sostanziali.
Vediamo di seguito una tabella che riassume il significato di ogni colore, ed il suo utilizzo nei circuiti a Corrente Continua (CC) e a Corrente Alternata (CA):
Alcuni colori sono ammissibili solo in determinate circostanze, per esempio la ISO10133 recita “Se l’unità è dotata di un impianto elettrico a c.a. (vedere ISO 13297) che può utilizzare un isolamento nero per i conduttori di fase, un isolamento giallo deve essere utilizzato per i conduttori a c.c. negativi”, quindi se il circuito a CA usa cavi neri, il circuito a CC non deve usarne.
Prima osservazione: l’interpretazione dei colori nei due sistemi è pressoché identica; quindi non vi sono pericoli di confusione. Ho trascurato per questo articolo i colori addizionali che ABYC prevede per i circuiti CA e quelli per i circuiti dei motori ed altri accessori, che hanno una propria codifica. I colori indicati sono quelli di distribuzione generale.
Seconda osservazione: provate a cercare quale colore prevedono le norme ISO per i conduttori positivi della corrente continua. Trovato? No? Infatti non esiste. Le norme ISO non prevedono alcun colore specifico per i cavi positivi. Questo vuol dire che possiamo trovare cantieri di buon cuore (e con un po’ di testa) che usano il rosso per indicare che un cavo è il positivo di un circuito in CC, ma se un buontempone decide di usare il viola non lo si può criticare, sanzionare o biasimare. La norma ci dà solo due indicazioni: “L’isolamento nero o giallo non deve essere utilizzato per i conduttori positivi a c.c.”, e “Mezzi di identificazione diversi dal colore per i conduttori a c.c. positivi sono ammissibili se correttamente identificati sullo schema di cablaggio dell’/degli impianto/i elettrico/i dell’unità”, come se avessero già parlato altrove del colore come mezzo identificativo dei cavi positivi. Dimenticato? Mah, chissà, eppure sono ormai 25 anni che questa norma è in circolazione.
Per le norme europee il colore deve essere dell’intero isolamento, mentre per le norme ABYC può essere limitato ad un rivestimento del terminale (manicotto termoretraibile o nastro isolante colorato), mentre le norme ISO sono diverse, richiedendo per il circuito a CC che, ad esempio: “Tutti i conduttori a c.c. negativi devono essere identificati da un isolamento nero o giallo”, mente per il circuito a CA “L’identificazione può essere fatta mediante colore dell’isolante, numerazione o altri mezzi”. OK; ma perché così stringenti nei circuiti a corrente continua e così elastici in quelli a corrente alternata? Un altro mistero della normazione.
Vediamo qualche esempio:
- L’immagine a fianco illustra evidentemente un circuito a corrente continua, dato che si tratta di batterie. Quali sono i colori che troviamo? I cavi di potenza collegati ai morsetti delle batterie sono tutti neri. Errore? Un cavo positivo non può essere nero, quindi questo è il primo errore. e non sarebbe neanche sufficiente una nastratura rossa sul terminale perché il colore si deve riferire all’intero isolamento (corrente continua). I cavi negativi possono essere neri, se nel circuito a CA non vi sono altri cavi neri. Un cavo giallo/verde è collegato al polo negativo di una batteria: va a massa su una piastra porosa, quindi OK. Un altro cavo bianco è collegato al polo negativo, e questo in effetti non c’entra nulla, il bianco può essere usato solo per la corrente alternata (neutro).
- Un ripartitore di carica, che dall’alternatore distribuisce corrente (continua) ai diversi pacchi batterie di bordo. I cavi sono tutti conduttori positivi, e sono marroni. Cosa dicono le norme (europee) a questo proposito? “Le unità con impianti a c.a. e a c.c dovrebbero evitare l’utilizzo di un colore dell’isolamento marrone, bianco o azzurro nell’impianto a c.c. a meno che non sia chiaramente separato dai conduttori a c.a. e identificato”. In questo caso il circuito è chiaramente separato dal circuito a CA, e può essere accettabile se sul manuale del proprietario o sullo schema elettrico di bordo questi cavi sono identificabili come positivi.
- Cavi di tutti i colori su queste batterie, eppure tutti accettabili: i conduttori negativi sono gialli con un terminale nero – perfetto; i terminali positivi sono rossi o azzurri, contrassegnati con un pennarello indelebile (rustico, ma idoneo), e quindi tutto in regola.
- Poi uno si trova in mano una cosa del genere e si chiede “Ma cosa diavolo?” Il cavetto che ho in mano è un negativo (forse) e dovrebbe essere o nero o giallo, punto.
- Ci sono anche gli impianti fatti bene, con tutti i cavi non solo identificabili per colore, ma anche contrassegnati con un numero o un codice e tracciabili sugli schemi elettrici di bordo.
E se un’imbarcazione è stata immessa sul mercato europeo prima del 1998? non deve rispettare le norme CE, quindi non necessariamente deve rispettare gli standard ISO o altri. Il regolamento in vigore in Italia prima dell’introduzione della RCD – Recreational Craft Directive – era il Regolamento Rina per la Nautica da Diporto, un regolamento tratto dalle norme per la costruzione delle unità commerciali e opportunamente ridotto e sfoltito, così sfoltito che sui colori dei cavi dice esattamente… nulla! O meglio, dice che “I cavi devono essere conformi alle norme CEI”; quindi i codici colori saranno quelli delle norme CEI che, per fortuna, hanno un colore anche per il positivo: il rosso!